La paura è una sega mentale

paura sega mentale

“La paura è una tigre in agguato nella nostra stessa ombra, sempre pronta a ghermirci. E ci insegue per tutta la vita”.

Inizia così La paura è una sega mentale – come liberarsene per sempre, uno dei (tanti) libri dello psicologo Giulio Cesare Giacobbe che, con stile inconfondibilmente leggero ma estremamente efficace ci dimostra quanto sia in realtà semplice essere felici.

Il tema del libro è appunto la paura: Giacobbe ci racconta cos’è, come si sviluppa. Ce la spiega attraverso l’analisi transazionale e la teoria delle tre personalità, quella del bambino, quella dell’adulto e quella del genitore, e ci aiuta a superarla attraverso mantra di stampo orientale.

Un libro utilissimo, insomma, da leggere e sottolineare a piacere, in cui rivediamo tanto di quello per cui lavoriamo con la W.A.Y. Therapy o coi seminari di Psicologia e taoismo.

Giulio Cesare Giacobbe
La paura è una sega mentale – come liberarsene per sempre
Ed. Oscar Mondadori
Euro 5,90 (in edizione economica)

Paura dei conflitti? Chiedi aiuto a un fiore

mimulusVi è mai capitato di provare fastidio per un litigio, una semplice “discussione a voce alta”, un disaccordo affrmato con decisione, a casa o al lavoro, facendovi chiudere in voi stessi? Capita a chi teme di entrare in conflitto. Così facendo, però, non afferma nemmeno se stesso.

La colpa è sempre della paura: alcune persone temono di avanzare una richiesta o di contrapporsi a qualcuno con cui sono in disaccordo, non vogliono creare problemi a loro volta o disagi, non desiderano alzare la voce, pensano che tanto non saranno capite.

Vi sono insomma persone che, temporaneamente o permanentemente, non sono in grado di gestire un conflitto e, per evitare di “entrarci” e di far fronte all’aggressività altrui, evitano anche di esprimere i propri bisogni e desideri.

I meccanismi e le motivazioni responsabili di questi atteggiamenti sono molto profondi e spesso dovrebbero essere indagati e affrontati nel corso di una terapia.

Qui ci limitiamo a segnalare alcuni fiori di Bach (che andrebbero comunque concordati con un floriterapeuta) che, volendo, potrebbero essere di supporto per ritrovare… un po’ di carattere.

Mimulus: viene usato per superare la paura di attivare un conflitto aperto con la persona o l’ambiente che ci schiaccia o ci inibisce.

Centaury: serve per non soffocare la nostra vera identità e rimanere coerenti coi nostri principi e iniziare a dire dei no, anche alle persone a cui vogliamo bene, per prenderci i nostri spazi.

Fateci sapere come va…

La realtà ti deprime? Cambiale cornice!

Williams

I momenti di crisi e cambiamento sono sempre qualcosa di molto difficile da affrontare: quando si perde un lavoro o un amore, o semplicemente quando si trasloca da una casa a un’altra o si è costretti a percorrere un nuovo tragitto per andare in ufficio, ci sentiamo più o meno confusi e disorientati.

Questo perché, che lo vogliamo o no, siamo legati alle nostre abitudini, sia buone che cattive, più di quanto non crediamo. L’essere umano difficilmente riesce a sganciarsi dalle esperienze passate, non solo da quelle positive, ma anche da quelle negative, perché fanno parte di una routine ben consolidata e talvolta anche molto efficiente.

In questa “zona di comfort“, chiamata così perché rassicurante e nota, continuiamo a compiere le stesse azioni e, talvolta, anche gli stessi errori; se anche c’è qualcosa che ci fa stare male o che ci dà fastidio, lo tolleriamo perché è conosciuto.

Come modificare questa situazione? Innanzitutto cercando di vedere la realtà presente sotto un diverso punto di vista, cambiendole cioè cornice. Come una vecchia foto di famiglia può essere rinnovata e assumere un nuovo significato e nuove sfumature con una cornice diversa, così anche la realtà, vista sotto un nuovo punto di vista, può essere meno deprimente di quanto non sembri.

La perdita di un lavoro può diventare l’opportunità per reinventarsi e indirizzarsi verso qualcosa di più appagante e stimolante; la fine di un amore può essere l’occasione per scoprire l’interesse di una nuova persona, più attenta ai nostri bisogni e più in linea con noi; il cambio di strada alla mattina può essere il pretesto per scoprire angoli della città mai visti o esplorati.

E poi, rinunciando alla paura: uscire dalla zona di comfort può essere difficile, ma molto produttivo per ampliare conoscenze, orizzonti, per fortificarci e scoprire magari che qualcosa che non avremmo mai pensato potesse “fare per noi” in realtà ci dà gioia e ci rende persone migliori.

Un piccolo esercizio per cambiare cornice potrebbe essere questo: individuate un evento negativo che vi è accaduto negli ultimi tempi e provate a scrivere su un foglio 3 elementi per rileggerlo in chiave positiva (se ci riuscite) o quantomeno non così deprimente come potrebbe apparirvi ora.

E’ un esercizio difficile, ma che può dimostrare davvero come un cambio di prospettiva, anche piccolo, possa aiutare a trasformare la propria visione del mondo e il proprio modo di agire, darsi forza e affrontare la vita in modo più propositivo.

L’arte di essere felici

de vita beataCome si fa ad essere felici? Filosofi e pensatori, scrittori, religiosi, artisti si sono posti questa domanda sin dalla notte dei tempi. La risposta di oggi viene da un filosofo latino, Seneca, che abbiamo “disturbato” già diverso tempo fa, vi ricordate?

L’autore spiega il suo concetto di felicità nel De vita beata, un volumetto di poche pagine e di facile lettura che, in alcuni punti, ci riporta alla mente suggerimenti della moderna psicologia e precetti di filosofie oggi sicuramente più note al pubblico rispetto a quelle latine antiche, come per esempio il buddhismo.

Ecco alcuni consigli pratici: l’autore di I secolo, sempre così attuale, ci suggerisce per esempio di cercare dentro noi stessi un obiettivo, di fissarlo e di perseguirlo con impegno e con fatica, se necessario.

“Sino a quando vagheremo a caso, non seguendo una guida ma ascoltando lo strepito delle voci discordi che ci spingono in direzioni diverse, la nostra vita, già di per sé breve, si consumerà in questo andare errabondo, anche se ci impegniamo giorno e notte animati dalle migliori intenzioni.Fissiamo dunque bene la meta e scrutiamo attentamente il modo per poterla raggiungere, magari con l’aiuto di un esperto che abbia già intrapreso ed esplorato il cammino che stiamo per affrontare, perché questo non ha nulla a che vedere con tutti gli altri […]: qui sono proprio le strade più battute a trarci in errore”.

Seneca ci ricorda poi che rabbia e paura sono i principali ostacoli alla felicità e che invece una mente pacata, serena, equilibrata (ci verrebbe da dire “meditativa”) risulta l’alleata migliore per affrontare tutti i momenti della vita, anche quelli negativi, senza per dere la propria centratura.

“Felice è dunque quella vita che si accorda con la sua propria natura, il che è possibile solo se la mente, in primo luogo, è sana, ma sana sempre, poi se è forte ed energica, decisamente paziente, capace di affrontare qualunque situazione, interessata al corpo e a quanto lo riguarda ma senza ansie e preoccupazioni, amante di tutto ciò che adorna la vita ma con distacco, disposta a servirsi dei doni della fortuna, ma senza farsene schiava. […] Una volta eliminate tutte le cause di irritazione e di paura, ne conseguono una calma interiore e una libertà ininterrotte…”

Infine il filosofo ci ricorda che che tra il perseguimento di una una mente pacata e sana e del puro piacere del corpo vi è una enorme differenza: la prima è durevole e si accresce, il secondo finisce quando arriva al proprio culmine. E poi:

“Quando uno è schiavo del piacere, lo è anche del dolore e non c’è schiavitù più dannosa che nel soggiacere ora all’uno, ora all’altro di questi due tirannici e capricciosi padroni. Bisogna quindi liberarsene e l’unica via sta nell’indifferenza di fronte alle mutevoli vicende della sorte…”

E a chi la serenità della mente sembra irraggiungibile, sembra “troppo”, a chi pensa che per le parole dei filosofi non siano fatte per le persone normali, trascriviamo le parole più umane e sagge del libro:

“Io non sono saggio e aggiungo che non lo sarò mai. Non pretendete dunque che io sia uguale ai migliori, chiedetemi solo di essere migliore dei cattivi: è già un passo avanti se riesco a togliere ogni giorno qualcosa ai miei difetti e biasimare i miei errori”.

Un libro che consigliamo a chiunque desideri lavorare su di sé, approfondire la saggezza antica e comprendere maggiormente le correnti filosofiche “più battute” oggi.

Lucio Anneo Seneca
De vita beata – L’arte di essere felici
Newton Compton editori
0,99 euro

La lista per il 2013

lista buoni propositi

Il momento delle feste di fine anno spesso si presta all’introspezione e diviene occasione per fare bilanci su come si è vissuto l’anno passato e per formulare nuovi propositi. Vi suggeriamo un po’ di “compiti” per affrontare al meglio il 2013

1- Decidete i vostri obiettivi per l’anno nuovo, ciò che volete realizzare. Poi scriveteli su un foglio con un pennarello che attaccherete nel luogo della casa che frequentate di più, ad esempio la cucina. Vi ricorderà dove volete arrivare e vi segnerà la strada;

2- Ditevi “Ti voglio bene” davanti allo specchio almeno una volta al giorno;

3- Chiedetevi cosa volete cambiare di voi stessi, quali aspetti della vostra personalità volete sviluppare, persone e cose che volete mantenere, difetti o cattive abitudini che meritano di essere ridotti o buttati;

4- Almeno 2-3 volte al giorno prendetevi tempo e spazio. Dedicate 5 minuti ad ascoltare la vostra voce interiore, fate silenzio, uscite dal caos della mente superficiale e state nel qui e ora;

5- Rispettate i vostri bisogni interiori: se non lo farete prima di prodigarvi per gli altri non avrete nulla da dare e vi sentirete svuotati. Volersi bene davvero è il modo migliore per essere davvero d’aiuto alle persone che ci stanno attorno;

6- Cercate di essere consapevoli delle vostre scelte, è l’unico modo di essere liberi. Chiedetevi sempre: “Sto scegliendo l’amore o la paura?”

7- Evitate di giudicarvi in continuazione, di criticarvi, di considerare voi stessi vittime sfortunate. Le parole sono importanti, anche quelle pronunciate interiormente. Sostituite quelle poco lusinghiere con altre dal significato positivo. Avere pensieri belli e positivi verso se stessi è il primo passo per farci apprezzare dal resto del mondo;

8- Cercate di comprendere anche chi vi sta antipatico o vi irrita: a volte per evitare di sbottare e di cedere all’ira basta mettersi 5 minuti nei panni altrui… prendete tempo;

9- Non cercate di controllare ogni aspetto dell vostra vita. Ricordate la legge dell’impermanenza: accettarla vuol dire essere molto vicini alla serenità interiore;

10- Ricordate di avere un libero arbitrio e che anche gli altri ce l’hanno. Voi siete responsabili di quello che dite, fate e pensate, non di quello che dicono, fanno o pensano gli altri…

Buon 2013 a tutti!