Tutti abbiamo un colore preferito: basta osservare i nostri vestiti o gli oggetti di cui sono composte le nostre case, per capirlo. Ecco, quel colore può dire molto sulla nostra personalità e sul nostro modo di intendere il mondo. Ci viene in aiuto come sempre la psicologia.
Parliamo in particolare di uno psicologo svizzero, Max Lüscher, che dalla fine degli anni Quaranta del secolo scorso continua a studiare gli effetti dei colori sulla psiche umana. La sua è una storia di passione e dedizione per il proprio lavoro: dall’età di 16 anni, infatti, quando era ancora alla scuola superiore, Lüscher ha frequentato corsi di psicologia, sociologia e filosofia e si è dedicato praticamente per tutta la sua carriera allo studio dei colori.
Nel 1949, lo psicologo svizzero ideò addirittura un test che correlava gli stati emotivi dei pazienti e la loro capacità di relazionarsi col mondo alle sequenze di blu, verdi, rossi e gialli da loro scelti: questo test è stato considerato talmente affidabile che al momento viene utilizzato per esempio per selezionare il personale della Marina Americana e del Ministero dell’Interno Italiano.
Tornando al significato psicologico delle varietà cromatiche, Lüscher ha individuato delle caratteristiche particolari per ciascuno dei colori fondamentali. Ecco cosa emerge:
Blu: avrebbe effetti rilassanti sull’organismo, poiché osservandolo il respiro si fa più lento e regolare e il polso batte più lentamente. Secondo lo psicologo, il blu rappresenta la pacatezza, la calma e la serenità, è il colore della nobiltà, dell’eleganza, della fedeltà e della tradizione. Prediligere il blu significa amare i toni pacati, essere stabile nei rapporti e avere la pace interiore come valore fondamentale.
Verde: secondo lo psicologo, questo è il colore della terra e della fertilità e simboleggia la fermezza, la perseveranza, la tenacia. Amare il verde significa essere legati ai piaceri semplici e genuini. Spesso chi lo predilige è abitudinario e poco incline alle novità, è una persona concreta e spontanea e sicura di sé. Per Lüscher, il verde è anche simbolo di rinascita e di speranza di rinnovamento, ed è un colore riposante, poiché ricorda il silenzio dei boschi e delle vallate.
Rosso: forza, energia, azione. Al contrario del blu, osservandolo il polso accelera e il respiro si fa più affannoso. Ha effetti stimolanti, riempie di entusiasmo: non a caso è il colore della passione amorosa, che da un senso di forza e di potenza. Chi predilige il rosso, secondo l’analisi di Lüscher, è una persona impulsiva, passionale, entusiasta. Il rosso cupo indica anche il peccato e la trasgressione, mentre il rosso porpora suggerisce potere e dignità regali, poiché ricorda immagini di imperatori e cardinali.
Giallo: evoca gioia, luminosità. E’ il colore radioso della luce del sole, che proietta l’essere umano verso mete più elevate. Chi lo predilige, desidera sentirsi libero, è generoso, aperto, attivo, spesso animato da una profonda ambizione e da un desiderio di dominio. Se si portano all’eccesso queste caratteristiche, secondo lo psicologo svizzero, si parla di alla presunzione, superbia e invidia delle fortune altrui.
Violetto: è un colore composto che sintetizza l’elemento maschile rosso e l’elemento femminile blu, fondendoli insieme. Come unione di questi due poli, il violetto rappresenta per Lüscher il fascino dell’amore erotico, della sensualità, del gusto del proibito. Per lo psicologo assume anche un valore di trasformazione, dato che che nasconde in sé due principi opposti, che si modificano per dare origine a uno solo. Simboleggia, inoltre, la volontà di andare oltre i propri limiti e verso ciò che non si conosce.
Bianco e nero: ancor più del violetto, questi due non-colori richiamano le polarità maschile/femminile, caldo/freddo, giorno/notte, proprio come accade nel Tao.
Il nero è assenza di luce: rappresenta il pessimismo, la disperazione, la confusione e la mancanza di idee chiare. E’ anche in grado di evocare la presenza di forze misteriose, nascoste nell’animo umano: per questo è spesso scelto da chi è alla ricerca di se stesso ed è incerto sul proprio futuro.
Il bianco è invece simbolo di purezza assoluta. Per lo psicologo svizzero è anche aspirazione verso ciò che non si è ancora verificato e indica il passaggio verso una nuova condizione.