Tai Chi – continuano le lezioni di prova

tai chi

Vi siete persi la prima lezione di Tai Chi del 20 gennaio, vi interessa questa disciplina ma non sapete se può fare davvero al caso vostro? Niente paura, le lezioni di prova continuano! Basta inviarci un messaggio qui oppure contattare direttamente l’istruttore Paolo Gorini alla email ilsegretodellacqua@libero.it e poi presentarsi alla lezione del lunedì.

Vi aspettiamo qui al Centro dell’Essere in via Rismondo 81.

Psicologia e Taoismo: LA RABBIA

evil queen_1
Dove ci porta la rabbia? Quali azioni ci fa compiere, quali parole ci fa dire, anche se non vogliamo? Come agisce dentro di noi, come ci cambia? Ma soprattutto: come possiamo affrontarla, gestirla, evitare che ci rovini la vita? Ne parliamo al prossimo seminario…

Miriam Carcano e Paolo Gorini fondono di nuovo le teorie psicologiche con la disciplina del Taoismo per costruire un originale percorso di crescita interiore. Stavolta si lavora per affrontare la regina dei sentimenti negativi: la rabbia.

Nell’incontro di domenica 26 gennaio 2014, dalle ore 9.00 alle 16.00, impareremo a riconoscerla e soprattutto a gestirla, per poter affrontare la vita un po’ più serenamente.

Programma e scopo del corso:

1)    Riconoscere la rabbia e prenderne consapevolezza.
2)    Rendersi conto che la rabbia è un’emozione dannosa non solo quando viene espressa esageratamente, ma forse ancora di più quando viene repressa o addirittura non percepita, perché agisce nel subconscio creando problemi psicosomatici.
3)    Capirne gli effetti. Decidere se è funzionale o penalizzante per la nostra vita.
4)    Imparare le tecniche psicologiche per capire e governare questa emozione spesso difficile da gestire.
5)    Utilizzare il Taoismo come mezzo per affrontare la rabbia in maniera diversa e costruttiva.
6)    Scoprire quali benefici possiamo trarre della combinazione delle due discipline.

Vi aspettiamo nella nuova sede del Centro dell’Essere, in via Rismondo 81, a Seregno.

Per iscrizioni, costi o informazioni varie potete scrivere o telefonare a:

Miriam Carcano miriamcarcano@infinito.it tel 3395016281
Paolo Gorini eucalipto01@libero.it   tel.3386234393.

Vi ricordiamo che le iscrizioni saranno raccolte entro lunedì 20 gennaio.

Tai Chi e Shiatsu, novità del 2014

paolo-gorini

Ancora buon anno, cari amici del Centro! Questo 2014 ci sta già portando delle novità: il nuovo corso di Tai Chi Chuan e i trattamenti shiatsu. Chi è dei nostri?

TAI CHI
Ogni lunedì, a partire dal 20 gennaio, il nostro amico Paolo Gorini terrà un corso di Tai Chi Chuan dalle 19.00 alle 20.00.
Questa disciplina si definisce arte marziale “interna” perché, pur mantenendo una vaga connotazione marziale, ha perso quasi ogni aspetto legato al combattimento per favorire invece uno studio delle energie più sottili.

Le sue funzioni sono molteplici: il Tai Chi è infatti ottimo per ritrovare la propria centratura, aumentare la consapevolezza di sé e del proprio corpo, migliorare le proprie qualità psicofisiche, stimolare le capacità di autoguarigione dell’organismo, mantenere l’elasticità delle articolazioni, liberare la mente e sconfiggere lo stress.

Non ci sono cointroindicazioni, solitamente il Tai Chi è indicato come una disciplina adatta a tutti. E’ possibile fare una lezione di prova gratuita, prima di iscriversi al corso.

SHIATSU
L’altra novità di inizio anno sono i trattamenti shiatsu, praticati sempre da Paolo Gorini: si eseguono solo su appuntamento, per cui è necessario concordare giorno e ora o direttamente col terapeuta, oppure contattandoci a questo link  o inviando una e-mail a questo indirizzo ilsegretodellacqua@libero.it.

Il termine “shiatsu” in giapponese significa premere con le dita: con una pressione lieve, esercitata su determinati punti del corpo, si favorisce il benessere psicofisico della persona e il ripristino del suo stato di salute naturale.

Per informazioni sui costi del corso e delle sedute, potete scrivere qui. 

Lüscher e il significato dei colori

pencilsTutti abbiamo un colore preferito: basta osservare i nostri vestiti o gli oggetti di cui sono composte le nostre case, per capirlo. Ecco, quel colore può dire molto sulla nostra personalità e sul nostro modo di intendere il mondo. Ci viene in aiuto come sempre la psicologia.

Parliamo in particolare di uno psicologo svizzero, Max Lüscher, che dalla fine degli anni Quaranta del secolo scorso continua a studiare gli effetti dei colori sulla psiche umana. La sua è una storia di passione e dedizione per il proprio lavoro: dall’età di 16 anni, infatti, quando era ancora alla scuola superiore, Lüscher ha frequentato corsi di psicologia, sociologia e filosofia e si è dedicato praticamente per tutta la sua carriera allo studio dei colori.

Nel 1949, lo psicologo svizzero ideò addirittura un test che correlava gli stati emotivi dei pazienti e la loro capacità di relazionarsi col mondo alle sequenze di blu, verdi, rossi e gialli da loro scelti: questo test è stato considerato talmente affidabile che al momento viene utilizzato per esempio per selezionare il personale della Marina Americana e del Ministero dell’Interno Italiano.

Tornando al significato psicologico delle varietà cromatiche, Lüscher ha individuato delle caratteristiche particolari per ciascuno dei colori fondamentali. Ecco cosa emerge:

Blu: avrebbe effetti rilassanti sull’organismo, poiché osservandolo il respiro si fa più lento e regolare e il polso batte più lentamente. Secondo lo psicologo, il blu rappresenta la pacatezza, la calma e la serenità, è il colore della nobiltà, dell’eleganza, della fedeltà e della tradizione. Prediligere il blu significa amare i toni pacati, essere stabile nei rapporti e avere la pace interiore come valore fondamentale.

Verde: secondo lo psicologo, questo è il colore della terra e della fertilità e simboleggia la fermezza, la perseveranza, la tenacia. Amare il verde significa essere legati ai piaceri semplici e genuini. Spesso chi lo predilige è abitudinario e poco incline alle novità, è una persona concreta e spontanea e sicura di sé. Per Lüscher, il verde è anche simbolo di rinascita e di speranza di rinnovamento, ed è un colore riposante, poiché ricorda il silenzio dei boschi e delle vallate.

Rosso: forza, energia, azione. Al contrario del blu, osservandolo il polso accelera e il respiro si fa più affannoso. Ha effetti stimolanti, riempie di entusiasmo: non a caso è il colore della passione amorosa, che da un senso di forza e di potenza. Chi predilige il rosso, secondo l’analisi di Lüscher, è una persona impulsiva, passionale, entusiasta. Il rosso cupo indica anche il peccato e la trasgressione, mentre il rosso porpora suggerisce potere e dignità regali, poiché ricorda immagini di imperatori e cardinali.

Giallo: evoca gioia, luminosità. E’ il colore radioso della luce del sole, che proietta l’essere umano verso mete più elevate. Chi lo predilige, desidera sentirsi libero, è generoso, aperto, attivo, spesso animato da una profonda ambizione e da un desiderio di dominio. Se si portano all’eccesso queste caratteristiche, secondo lo psicologo svizzero, si parla di alla presunzione, superbia e invidia delle fortune altrui.

Violetto: è un colore composto che sintetizza l’elemento maschile rosso e l’elemento femminile blu, fondendoli insieme. Come unione di questi due poli, il violetto rappresenta per Lüscher il fascino dell’amore erotico, della sensualità, del gusto del proibito. Per lo psicologo assume anche un valore di trasformazione, dato che che nasconde in sé due principi opposti, che si modificano per dare origine a uno solo. Simboleggia, inoltre, la volontà di andare oltre i propri limiti e verso ciò che non si conosce.

Bianco e nero: ancor più del violetto, questi due non-colori richiamano le polarità maschile/femminile, caldo/freddo, giorno/notte, proprio come accade nel Tao.

Il nero è assenza di luce: rappresenta il pessimismo, la disperazione, la confusione e la mancanza di idee chiare. E’ anche in grado di evocare la presenza di forze misteriose, nascoste nell’animo umano: per questo è spesso scelto da chi è alla ricerca di se stesso ed è incerto sul proprio futuro.

Il bianco è invece simbolo di purezza assoluta. Per lo psicologo svizzero è anche aspirazione verso ciò che non si è ancora verificato e indica il passaggio verso una nuova condizione.

L’importanza di chiedersi “Who Are You” – il Tao e la WAY

Miriam e Paolo durante la presentazione del corso Psicologia e Taoismo

Miriam e Paolo durante la presentazione del corso Psicologia e Taoismo

Che differenza c’è tra taoismo e psicologia? Nessuna, se entrambi portano a percorrere la via interiore alla scoperta di sé. Parola di Paolo Gorini, il nostro esperto di taoismo che avete conosciuto all’open day e che oggi ci racconta la sua esperienza durante la WAY.

Nella visione taoista, il Tao viene indicato come “La Via” una strada, un percorso, che non ha un vero inizio e non ambisce ad una fine: il tutto si svolge solamente, procede, capita, non a caso. Il percorso, la via, è solo all’apparenza retto, dritto, davanti e dietro di noi: in realtà, la visione di questo percorso è circolare, e come per un cerchio, appunto, non sapremo mai dove sia stato tracciato dall’inizio, così come non potremo vedere quella che è l’ipotetica fine del procedere che si perderà ancora nel punto dove è iniziato, il tutto sarà solo un cammino, una Via. Ogni punto del percorso, diventerà quindi un potenziale inizio, ogni punto del percorso potrà segnare una fine. In realtà ogni più piccolo punto della Via sarà solo un passaggio di consapevolezza, nulla comincia, nulla finisce, ma tutto evolve.

Qual è quindi il senso del percorso? Il senso del cammino su questa Via è la conoscenza di sé, la presa di consapevolezza del proprio essere e del proprio procedere.

Se dovessimo mai stabilire quale sia il punto di partenza del nostro percorso, potremmo pensare che sia una domanda, un quesito rivolto a sé stessi: “chi sono Io?”. Questo quesito sta alla base di tutto, e la risposta non la troveremo scritta in nessun libro, la risposta è disseminata proprio lungo la Via, quel lungo sentiero personale che saremo tenuti a percorrere, che saremo chiamati a svolgere, per scoprire noi stessi. Scopriremo che i mezzi per percorrere questo sentiero sono molti, ognuno dei quali ci accompagnerà per un tragitto, più o meno lungo, più o meno comodo, più o meno difficile, più o meno sofferto, arriverà il momento che il mezzo che ci ha consentito di fare una breve o lunga strada avrà terminato la sua funzione, dovremo a questo punto trovarne un altro, più adatto, più specifico, più evoluto, scopriremo che questo mezzo dovremo anche imparare ad usarlo, a poterlo direzionare per rimanere sempre costantemente sulla nostra Via e anche se anche noi saremo i veri guidatori di questo mezzo, avremo comunque sempre bisogno di una guida, di qualcuno che ci precede, ha già fatto e conosce un pezzo del percorso che ancora ci aspetta.

Nel momento in cui incontreremo questa guida ed avremo compreso che è proprio la persona adatta a farci vedere il proseguo della nostra Via, non avremo che da affidarci a lei e percorrere con essa, quello che ci rimane da percorrere fino al prossimo punto, fino alla prossima meta, che determinerà un nuovo inizio, certamente più nostro, più evoluto e più consapevole. Da anni, sto percorrendo la mia personale Via, ho utilizzato molti mezzi, così come ho avuto la fortuna di incontrare persone in grado di farmi mettere a fuoco il mio percorso a venire.

Il mio percorso mi ha portato, ora, all’ennesimo punto disseminato sulla mia personale Via, ad incontrare il Centro dell’Essere e sperimentare un nuovo mezzo per procedere, la W.A.Y Therapy. Interessante notare come WAY in inglese stia a significare Via e come l’acronimo Who Are You ponga la domanda che sta proprio all’inizio di ogni percorso di autoconoscenza e consapevolezza: “chi sei tu?” Interessante notare come la stessa way therapy sia costituita da un’infinità di mezzi con i quali procedere lungo il proprio percorso e di come ognuno di questi mezzi sia sapientemente e delicatamente condotto da chi l’ha ideata.

La conducente in questo caso, è una presenza determinante, determinata ed allo stesso tempo delicata e discreta, che lascia che ognuno dei mezzi messi a disposizione venga percepito, conosciuto ed utilizzato, fino a poterlo sapientemente dirigere, fino a permettere che ognuno possa continuare da solo a percorrere il proprio percorso di vita, di consapevolezza, la propria Via.

Paolo Gorini